23 October 2012
La Rca delle donne rincara? Fra miopia e dimenticanze: parola all’esperto, Roberto Pisano
Il 21 dicembre 2012, scatterà l’obbligo per le Assicurazioni di offrire polizze unisex, senza differenze tariffarie in base al sesso: lo impone l’Unione europea. Abbiamo fatto una chiacchiera con Roberto Pisano, componente dell’Esecutivo nazionale del Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna), la più grande e rappresentativa organizzazione di categoria, con 7.000 iscritti.
Roberto, il provvedimento Ue è lungimirante?
“No. Non v’è dubbio che il provvedimento Ue fu a suo tempo preso nell’àmbito di quelli finalizzati al contrasto alle discriminazioni, e intende favorire la parità dei sessi anche per le tariffe assicurative. Sul piano funzionale, però, è un provvedimento di una miopia inquietante, che promette aumenti di premio e non riduzioni per la parte fino a oggi, per così dire, ‘discriminata’ fra virgolette”.
Il motivo di questo “discriminata” virgolettato?
“Le tariffe assicurative sono create tenendo conto di rilevazioni statistiche sulla probabilità che si verifichino gli eventi da assicurare. Per esempio, nel ramo vita, una polizza caso morte per una donna costa molto meno di quella per un uomo, proprio perché è rilevato statisticamente che le donne vivono più a lungo e, di conseguenza, l’incidenza del rischio di morte è per loro inferiore rispetto a quella dell’uomo. È un fatto tecnico, che offre alle donne un’opportunità di spendere meno, non che le discrimina di fronte agli uomini. Nel ramo auto, accade la stessa cosa: la maggior parte delle Compagnie offre alle donne premi Rc auto ridotti, perché, nonostante i luoghi comuni sulle capacità delle donne alla guida, in realtà è rilevato statisticamente che le femmine provocano meno incidenti dei maschi. Ma attenzione: si tratta di tariffe differenziate, non di sconti concessi alle donne! E proprio qui sta l’inghippo. Le Compagnie hanno l’obbligo di non discriminare e, quindi, di fare tariffe identiche per maschi e femmine”.
Verdone (Ania, Assicurazioni) dice che, con la revisione delle tariffe, le donne pagheranno di più: è vero?
“Certo. Ma, com’era prevedibile, l’esponente Ania ha ‘dimenticato’ di dire che gli uomini, nel nuovo equilibrio tariffario, dovrebbero pagare di meno. Infatti, se parte del fabbisogno tariffario delle Compagnie sarà coperto dagli aumenti applicati alle donne, un’uguale diminuzione dovrebbe essere spalmata sui premi pagati dagli uomini. Dato che il rischio, complessivamente, resta invariato”.
Sarà così?
“No. Non sarà così: ho già esaminato le nuove tariffe proposte da alcune Compagnie e ho trovato aumenti generalizzati, non giustificabili, che colpiranno sia gli uomini sia le donne. E posso scommettere che questo capiterà anche per le tariffe vita. Con tanti ringraziamenti da parte delle Compagnie, che ancora una volta possono cogliere al volo l’opportunità per aumentare pretestuosamente le tariffe a danno dei consumatori”.
E in quanto agli sconti cosa cambia?
“La facoltà di concedere sconti non è preclusa alle Compagnie e, se ne hanno l’autorizzazione, anche ai loro intermediari, ma se lo sconto sarà riservato al cliente ‘in quanto donna’, si tratterà comunque di una discriminazione, stavolta nei confronti degli uomini!”.
di Ezio Notte @ 00:00
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Categorie: Assicurazioni, Costo dei sinistri, Interviste, Rc auto
Tag: ania, pisano, unione europea
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