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27 December 2014

Multe: nel 2014, hanno vinto i Comuni. Così divorano i soldi degli automobilisti

La grande abbuffata

Il 2014 è un anno spartiacque in materia di sicurezza stradale, perché ha segnato il trionfo dei Comuni, destinati a vincere ancora di più nel 2015. Ragionate assieme a me. Il ministro dei Trasporti Lupi ha detto che i Comuni non devono multare in modo pesante chi sfora rispetto al Gratta e sosta sulle strisce blu. Poi ha detto che i Comuni non devono usare gli autovelox finti nei box arancione. Dopodiché, ha detto che i Comuni devono inviare le multe a casa dei proprietari delle auto pizzicate dagli autovelox entro 90 giorni dall’infrazione. Vi risulta che i Comuni abbiano seguito le indicazioni del ministro? No. Se ne sono infischiati allegramente. Continuano a fare quel che vogliono.

E adesso seguitemi in questa seconda parte del ragionamento. Perché i Comuni fanno il bello e cattivo tempo in materia di multe? Risposta: non ci sono controlli. E non ci sono sanzioni a loro carico. Inoltre, approfittano di un Codice della strada scritto coi piedi, che si può interpretare in più modi. D’altronde, dal 2010 si attende la riscrittura del Codice, che arriverà forse per fine 2015, come ha appena detto il viceministro ai Trasporti Nencini: ecco quindi che pure il 2015 sarà contrassegnato dalle vittorie dei Comuni.

Resta sul tavolo la questione autovelox dei Comuni sulle strade di Province, Regioni e Stato. I Comuni incassano una montagna di denaro. In base alla riforma del Codice della strada del 2010, i Comuni devono girare metà incassi al proprietario delle strade: Province, Regioni e Stato. Ma perché questa regola divenga effettiva, occorre un decreto interministeriale. Che si aspetta addirittura dal 2010. Una questione che rispecchia l’inciviltà politica di questo Paese. Ne va della sicurezza stradale: i Comuni incassano e non si sa dove vanno a finire i soldi. I proprietari delle strade userebbero quei denari per migliorare le strade, eliminando le buche.

A picchiare duro c’è pure la faccenda strisce blu. Prendiamo Milano, patria della vergogna nazionale. Ha disegnato strisce blu in periferia, facendo pagare soldi pesantissimi ai pendolari che abitano fuori città. Così il Comune non perde consenso elettorale, si mangia i quattrini degli abitanti delle zone limitrofe, non smarrisce voti. Così fanno, a ruota, gli altri Comuni. Possono creare strisce blu in periferia in assenza di strisce bianche gratis? Solo se quelle zone sono di particolare rilevanza urbanistica. E chi decide la rilevanza urbanistica? Un qualche esperto pagato dai Comuni per decidere se quella zona sia di rilevanza urbanistica. Eheh…

di Ezio Notte @ 14:22


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