Home /
Cassazione / Meno male che la Cassazione ci difende dalla protervia dei Comuni
15 November 2009
Non sempre i cartelli sono chiari...
Se, su un cartello di Zona a traffico limitato, è scritto che non si può entrare dalle 8.30 alle 18.30 in centro, transitando in qualsiasi altro orario si è in regola. Così la pensa una persona normale con un minimo di buon senso in zucca. E ne è pure convinto chi ha la testa quadrata e ragiona soltanto per schemi rigidi: Codice della strada, con relativi articoli e commi. Eppure, qualche Comune ha anche il coraggio di dare multe (80 euro circa, spese di notifica incluse) a chi transita in un orario non vieta l’ingresso.
Se ti arriva la sanzione ingiusta, che fai? Sette automobilisti su 10 si arrendono. Pagano il dovuto al Comune e chiudono lì la faccenda. Non vogliono scocciature e temono che, non saldando subito il debito col Comune, questo si vendichi spedendoti a casa una bella cartella esattoriale che ti costringerà a versare il triplo della sanzione originaria. Ma c’è chi invece, anche per una questione di principio, ricorre al Giudice di pace.
È proprio quello che ha fatto un automobilista, qualche anno fa, dopo essersi visto recapitare un verbale dal Comune di Roma. Il nostro “eroe” (perché tale è chi combatte la burocrazia strangolante) non s’è perso d’animo ed è ricorso al Giudice di pace.
Be’, direte voi: vittoria facile. Non siamo neppure di fronte a uno dei tanti cartelli incomprensibili disseminati in Italia. Basta portare la foto del segnale con l’orario vietato, confrontarla con l’effettivo ingresso nelle Zona a traffico limitato, e il gioco è fatto. Macché. Il Giudice ha respinto il ricorso. Il motivo? Il Comune di Roma aveva “comunicato” sui giornali il nuovo orario della Ztl, che si era allungato, rendendo sanzionabile il comportamento dell’automobilista.
A questo punto, 9.999 automobilisti su 10.000 davvero desistono. Ma quel signore di cui sopra, no: avanti in Cassazione. E questa ha dato ragione all’automobilista “gladiatore”.
Per fortuna, la Corte Suprema mette un freno alla protervia dei Comuni. L’ha già fatto in passato; continuerà a farlo in futuro. Anche grazie alla “spinta” degli automobilisti impavidi.
di Ezio Notte @ 22:42
È possibile seguire tutte le risposte a questo articolo tramite il feed RSS 2.0.
RSS feed dei Commenti su questo post.
Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.
Come definire il comportamento di quel giudice di pace?Perché non prendere provvedimenti contro di lui?
Da parte mia, dopo un tentativo di avviare un procedimento contro i giudici di pace di Macerata che qualche fastidio ha dato, sto pensando ad una denuncia penale contro gli stessi.
Comment by Alberto Bonfigli — 13 March 2010 @ 08:50