7 February 2010
Rca: occhio al contratto, se non vuoi ridurti così!
Anno 1994: liberalizzazione delle tariffe Rc auto. Ogni Compagnia stabilisce le Rca liberamente senza dar conto allo Stato. E il modo di creare una tariffa è libera: la Compagnia “A” può dare importanza a parametri come la residenza (a Napoli la Rca è costosissima); la Compagnia “B” può stabilire che un guidatore basso e grasso (è un’iperbole) paghi più degli altri perché maggiormente a rischio incidenti.
Ma il problema nasce se certe Compagnie incrementano le possibilità di esclusioni (i casi in cui l’assicuratore non paga) e di rivalsa (quando l’Assicurazione ha diritto a farsi dare indietro dal cliente il denaro pagato in caso di sinistro). Se l’assicurato non è a conoscenza delle clausole contrattuali, rischia batoste economiche. Lo hanno denunciato in queste ore anche i sindacati degli agenti di assicurazione (Sna, Unapass e Uea).
“Le innumerevoli condizioni contrattuali e le trappole che si celano dietro i prodotti assicurativi Rc auto impongono una seria riflessione sulla trasparenza e sulle capacità del consumatore di fare un’autonoma scelta consapevole, rispetto alle sue effettive esigenze. Uno studio condotto sulle differenze contrattuali contenute nelle polizze auto, proposte dalle 70 maggiori Compagnie che operano nel mercato italiano, ha fatto emergere migliaia di condizioni generali e particolari, di clausole aggiuntive e speciali, di esclusioni e rivalse, di complessa comparazione, anche per gli addetti ai lavori. È ancora una volta il valore professionale degli intermediari che sarà messo in luce; l’unica bussola capace di orientare la clientela verso la soluzione più ottimale, senza trascurare l’esigenza di contenimento dei costi, grazie al contributo delle nuove norme in tema di plurimandato”.
La soluzione, secondo i sindacati degli agenti, è allora “realizzare uno standard minimo di garanzie in grado di presidiare quantomeno le necessità di copertura assicurative di base; condizioni generali di assicurazione chiare, con clausole comprensibili anche all’utente inesperto, che tutelino nei fatti e nel quotidiano i 30 milioni di automobilisti italiani”.
foto flickr.com/photos/salsaboy
di Ezio Notte @ 13:36
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L’assicurazione non paga? ma non esisteva una volta l’inopponibilità di eccezioni ?
Saluto
Comment by Tommaso — 9 February 2010 @ 19:08
[…] la Cassazione: il titolo abilitativo il ragazzo l’aveva, quindi niente rivalsa. Solo infrazione al Codice della […]
Pingback by Servizio antibufala: fra foglio rosa e rivalsa assicurativa | Automobilista.it — 1 June 2010 @ 22:35