29 November 2010
Il dramma di Crotone
Di Crotone (Calabria) le Assicurazioni non vogliono più sentir parlare: c’è il record italiano di incidenti con danni fisici. Addirittura, il sistema dei mini criminali è codificato: fingono l’incidente, hanno con sé uno o più testimoni, vanno al pronto soccorso la sera tardi, quando la Polizia non è in servizio e non può effettuare neppure un minimo di controllo. Così le Compagnie scappano da Crotone, e un po’ da tutta la Calabria. Idem da Napoli, Caserta, Campania in generale, Puglia (specie Foggia). Le agenzie chiudono.
Gli intermediari (onesti lavoratori) di Crotone, e di altre zone del Meridione, restano a piedi. Perdere lavoro è uno psicodramma, soprattutto al Sud. Lo Sna, il Sindacato nazionale agenti assicuratori, protesta.
In tutto questo, lo Stato è silente. D’altra parte, le Assicurazioni, nel libero mercato, possono fare quel che vogliono. Forse il guaio è partito nel 1994 con la liberalizzazione del settore. C’è chi rimpiange i bei tempi andati: tariffe Rc auto imposte da una commissione statale, e fine delle storie.
Ma ora ci sarà pure un modo per uscirne. Non è possibile che la tendenza sia solo questa: Rca più salate al Sud e un po’ in tutta Italia, agenzie che chiudono, polemiche Assicurazioni-sindacato agenti, e Assicurazioni-Antitrust.
Sarebbe questo lo scenario prefigurato dal legislatore nel 1994? Orrore. Che si faccia marcia indietro. O che lo Stato controlli il settore in modo efficace.
di Ezio Notte @ 00:02
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