28 September 2009
Sanatoria per il taglio dei punti-patente ai ciclisti. E poi, cos’altro possiamo regalare a chi va in bici?!
Se un ciclista ha la patente e passa col semaforo rosso, è giusto che venga multato in due modi: sanzione in euro (come avviene da secoli) e taglio di punti-patente. Questo secondo provvedimento è fresco di Gazzetta ufficiale. Riguarda anche i ciclisti con patente che guidano col cellulare in mano; e in generale, fa perdere punti ogni volta che si commette un’infrazione per la quale è prevista la decurtazione di punteggio, in base al Codice della strada. Ma da quando esiste il taglio di punti-patente per i ciclisti, sono scoppiate polemiche a non finire.
Chi va in bici è imbestialito. Il ragionamento del ciclista è questo: non sporco, non investo nessuno, sono innocuo e i politici mi mettono nel mirino anche col taglio di punti-patente. Iniquo. In più, si protesta per la incostituzionalità della regola: non è giusto che un patentato riceva una multa per essere passato col rosso in bici; mentre chi non ha la patente viene perdonato e deve solo pagare la sanzione in euro.
In realtà, la difesa dei ciclisti imbufaliti non sta in piedi. Anzitutto, col cavolo che la bici è innocua. Se passi col rosso, rischi di causare incidenti mortali, con elevati costi sociali. Peggio ancora se guidi in bici col cellulare in mano. Per non parlare di chi va contromano in bici, magari in una strada stretta, durante l’ora di punta.
E poi basta con quel vittimismo eterno del ciclista debole: quando va sul marciapiede e sfiora o urta i pedoni, anche lui diventa aggressivo, violento, fastidioso, arrogante, prepotente. Oppure vogliamo criticare esclusivamente chi guida Suv immensi nel cuore di una metropoli, alle 8 del mattino?
Per quanto riguarda la presunta incostituzionalità della norma che prevede il taglio di punti-patente soltanto ai patentati, be’, in questo modo si vuole essere parecchio capziosi. Si diventa d’improvviso Azzeccagarbugli: così, tanto per eliminare una legge che dà fastidio. La verità dura è semplice: chi va in bici con la patente ha gli stessi diritti e doveri di chi va in auto o in moto con la patente; a nostro giudizio, è incostituzionale il contrario. Chiuso.
Eppure, il Parlamento vuole cancellare quella norma. Niente taglio di punti ai ciclisti. E sanatoria in arrivo per chi ha già subìto la sottrazione di punteggio in bici: punti restituiti. Ho sentito ciclisti che volevano anche i soldi della multa indietro: e poi, anche una vacanza alle Maldive e un Porsche Cayenne in regalo?!
foto xddorox, flickr
di Ezio Notte @ 23:35
3 Comments
Categorie: Bici-Pedoni, Codice della strada, Sicurezza
Tag: punti ciclisti
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MA FAMMI IL PIACERE VA, dimmi quanti pedoni sono stati stesi da ciclisti arroganti e aggressivi sul marciapiede e quanti ciclisti sono stati stirati da automobilisti mansueti e poi ne parliamo…
Comment by Angelo — 17 November 2009 @ 16:48
[…] fa, non erano d’accordo sul taglio di punti-patente per chi passa col semaforo rosso in bici; adesso è il turno del caschetto […]
Pingback by Casco in bici: perché tutta quell’isteria? | Automobilista.it — 26 April 2010 @ 22:16
sabato sera alle 21:00 del 22/05/2010 io e il mio fidanzato siamo stati picchiati brutalmente da un ciclista che andava sul marciapiede benché lo stesso fosse munito anche di casco non vedo perchè non doveva andare per strada.Comunque prima ha picchiato me dandomi un forte schiaffo e buttandomi per terra e poi se le presa con il mio fidanzato massacrandogli la faccia.Vorrei sapere come deve difendersi un pedone dai ciclisti!
Comment by maria cristina — 25 May 2010 @ 17:51