15 September 2012
Leasing tedesco? Mancano le leggi: i politicanti hanno dormito
Con la libera circolazione delle merci, i politicanti nostrani dovevanio immediatamente attivarsi in fatto di leasing auto europeo. Invece, hanno dormito. Risultato: la nuova frontiera dell’elusione nell’acquisto e nel possesso di vetture sta diventando un boom se si pensa che negli ultimi anni sono nate in Italia società che propongono un nuovo tipo di contratto di noleggio a lungo termine, una specie di leasing, che poi tale non è, al fine di poter circolare liberamente nel nostro Paese magari a bordo di una tanto desiderata supercar. È la denuncia di Giovanni D’Agata, fondatore dello Sportello dei diritti.
Lo chiamano leasing tedesco, ma è a tutti gli effetti un sotterfugio per sfuggire ai controlli del fisco, per evadere superbollo, ma anche multe al Codice della strada e quindi di sfrecciare liberamente sulle strade nostrane a dispetto di Tutor, autovelox e photored e pagare una Rca molto più bassa rispetto ai premi che si pagano normalmente in Italia.
Diverse sono le tipologie contrattuali proposte, tutte apparentemente lecite. La prima, quella che da più nell’occhio consiste nella vendita della propria auto ad una società di noleggio con sede in Germania la quale a sua volta provvede a reimmatricolarla con targa tedesca e con la quale si sottoscrive un contratto di noleggio a lungo termine. Le ipotesi più praticate, resterebbero però o quella di stipulare direttamente il contratto di leasing con la concessionaria che ha già in dote autovetture che poi vengono reimmatricolate in Germania o ci si affida ad un intermediario per effettuare un’operazione analoga in terra teutonica.
La regola fondamentale della libera circolazione di merci, persone e capitali nell’area Ue e una serie di lacune che regolo i rapporti tra Paesi membri fanno il resto… Infatti, l’ex proprietario o il nuovo contraente del leasing hanno facoltà di circolare nel Belpaese senza dover pagare il macigno del superbollo o di incappare in multe rilevate con gli autovelox, tutor, photored anche perché allo stato attuale è pressoché impossibile l’identificazione della vettura straniera che commesso un’infrazione in Italia. Ciò almeno sino a quando non entrerà in vigore l’istituto della multa senza frontiere.
I più furbetti si fanno forti del fatto che la vettura non viene dichiarata fra i redditi ed è pressoché impossibile sequestrarla in quanto vettura estera e formalmente di proprietà del leasing tedesco.
Se la procedura risulta essere, almeno in apparenza legale, sottolinea come l’Assilea, l’associazione che raggruppa gli operatori del leasing in Italia, banche, intermediari finanziari e società di noleggio a lungo termine abbia sollevato il problema nel corso di un’audizione alla Camera dei deputati nel quale ha espressamente richiesto “un tempestivo intervento del legislatore e delle amministrazioni preposte (Agenzia delle entrate, Guardi di finanza, Banca d’Italia) per porre fine a tali operazioni illecite” in quanto si tratterebbe di “una forma di acquisizione dell’auto, volta ad eludere le tasse e le norme nazionali, che non ha nulla a che vedere con il leasing finanziario tradizionale”.
Ma ho idea che ormai sia tardi. La frittata è fatta. I furbetti hanno battuto altri furbetti (i politicanti).
di Ezio Notte @ 18:48
1 Comment
È possibile seguire tutte le risposte a questo articolo tramite il feed RSS 2.0.
QUI 1 Commento
RSS feed dei Commenti su questo post.
Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.
che paese triste… gente che si lamenta delle furberie altrui solo per gelosia, perche’ incapace di farne di altrettante. Paese di invidiosi, arraffoni, truffaldini che tuonano contro le truffe (altrui), raccomandati che tuonano contro le raccomandazioni (altrui). Ci meritiamo tutto quello che abbiamo.
W l’italia. (minuscola voluta)
Comment by cris — 19 September 2012 @ 20:02