Opponiti alle ingiustizie
Metti “ministero telelaser” dentro Google. Cosa dicono i mass media negli articoli recenti? Che il telelaser la Polizia lo può usare sempre comunque dappertutto dove cavolo vuole e può ammazzarti di multe. In nome del ministero, della giustizia, della sicurezza stradale. Ma stanno proprio così le cose? Calma. Anche l’automobilista ha i suoi diritti. Io, piccolo umile modesto blogger campagnolo di un blog contadino, mail ezio.notte at omniauto.it, vi difendo.
Allora. Il ministero dei Trasporti, interrogato in proposito, con un linguaggio fottutamente burocratico, ha sostanzialmente detto che:
1) L’impiego di dispositivi misuratori della velocità, qualora presidiati dagli organi di Polizia stradale, è possibile senza ulteriori formalità su tutti i tipi di strade, purché [ripeto io, purché] comprese nell’ambito comunale di competenza.
Quindi, problema: è di competenza comunale quella strada?
2) Se sulla strada in oggetto è già operante, ai sensi dell’art. 4, c. 1, del Decreto Legge n. 121/2002, convertito con Legge n. 168/2002, un controllo con dispositivi finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità, esercitato dagli organi di Polizia stradale di cui all’art. 12, c. 1, del nuovo Codice della strada (DLgs n. 285/1992), si potrebbe effettivamente porre un problema di coordinamento dei servizi di cui all’art. 11, c. 1, lett. a), del Codice, svolti da più soggetti a ciò deputati dall’art. 12, C. 1, del medesimo.
Cioè: se c’è già un autovelox, il telelaser potrebbe (il ministero non si sbilancia, al solito, ché se no vien giù il cielo) non essere valido. Non puoi controllarmi con autovelox più telelaser. O uno o l’altro.
3) Si invita pertanto a voler rivolgere il quesito al ministero dell’Interno, competente in materia ai sensi dell’art. 11, c. 3, del Codice.
Cioè: tu, che vuoi usare il telelaser, chiedi al minInterno. Quando quest’ultimo dicastero si sarà espresso, io cercherò disperatamente di tradurre dal burocratese. Occhio, è in arrivo una risposta di 55 pagine…
Alla fine, siate cazzuti. E se vi pestano i piedi, fate ricorso contro i Comuni che vivono grazie ai tuoi soldi.
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