5 August 2012
Automobilista.it suona la sveglia: ricorso per le multe da Area C dopo il ko del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha mandato all’altro mondo l’Area C. Ora fatevi annullare le multe illegittime. Oppure chiudetevi pure voi in una bara leggendo i mass media che tifano Pisapia e che non ve la contano giusta. Ecco il ricorso scritto per voi. Andate alla carica, specie se avete ricevuto numerosi verbali (c’è da pagare la tassa di 37 euro per il ricorso al Giudice di pace, sicché per una multazza sola non vale tanto la pena fare ricorso, a meno che non vi abbiano davvero fatto girare le scatole e siate in cerca di rivincita).
Ill.mo Sig. Giudice di Pace di Milano
Ricorso in opposizione a sanzione amministrativa
ex art.204 bis c.d.s.
Ricorrente: ROSSI MARIA (C.F. XXXXXXXXXXX) in proprio, nata a Milano il XXXXXX ed ivi residente in Via XXXXXXXX n.XX luogo dove elegge anche domicilio ai fini della presente opposizione, specificando altresì che le relative comunicazioni di cancelleria, in forza della sentenza della Corte Costituzionale n.22881/2010, potranno essere effettuate al seguente numero di fax: 02/XXXXXXXX;
Parte Resistente: Comune di Milano domiciliato in Milano, Via Friuli n.30;
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L’istante sopra generalizzata premette ed espone di avere ricevuto:
– in data 21.7.2012, in qualità di proprietaria della autovettura targata XXXXXXXX e ad opera della Polizia Municipale di Milano, notifica di accertamento di una infrazione compiuta ex art.7/14’ comma c.d.s. il giorno xxx, ore xxx in Milano, in xxx n.24 (consultate il verbale n.XXXXXXXXXX – all. n.1 oppure i verbali a) b) c) …. vedi allegati). Passaggio ritenuto illegittimo in Area C.
Chiede l’annullamento dei verbali per:
Vizi di legittimità per violazione e falsa applicazione di legge oltre che eccesso di potere stante l’adozione di una delibera comunale atta ad istituire la così detta Area C in assenza di un Piano urbano del traffico (Put).
Parte ricorrente osserva che il Comune di Milano ha adottato una delibera per istituire la così detta Area C (sopra descritta), cioè il pedaggio per l’ingresso dei veicoli nel centro, pur in assenza di un Piano urbano del traffico (Put), atto necessario quest’ultimo per deliberare sull’assetto della circolazione.
Non dimentichiamo che secondo l’articolo 7, comma 9 del Codice della strada, tra i poteri dei Comuni sussiste effettivamente la possibilità di subordinare a un pedaggio l’ingresso in zone a traffico limitato, ma tutto ciò solo se rientra nelle condizioni fissate dall’ex ministero dei Lavori pubblici il quale con la circolare 3816 del 21 luglio 1997, ha stabilito tra l’altro la necessità di adottare il Put.
Nel momento in cui la Giunta comunale aveva istituito l’Area C la città di Milano non aveva un Put: infatti quello esistente era scaduto l’anno scorso (l’articolo 36, comma 5 del Codice stabilisce che vada aggiornato ogni due anni).
Del resto una specifica ordinanza del Consiglio di stato, in attesa della specifica pronuncia, ha stabilito in proposito la sospensiva affermando che: «appare carente il presupposto su cui si fonda il potere esercitato con il provvedimento impugnato, con conseguenti prospettabili profili di illegittimità e/o nullità del medesimo, in relazione alle previsioni pianificatorie generali che appaiono da tempo scadute».
D’altra parte, il Piano urbano del Traffico è ritenuto necessario anche per adottare altre misure di regolazione del traffico medesimo, perché esse vanno intese come provvedimenti strutturali, salvo che non siano dettate da esigenze urgenti e imprevedibili: così Tar di Palermo (sentenza n. 842 del 24 giugno 2008) e Trento (sentenza n. 87 del 4 marzo 2002).
di Ezio Notte @ 00:01
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