10 October 2010
Ricorsi basati sulle bufale = docce fredde
Un blog che spara fesserie a tutto spiano per illudere la gente forse ha successo, però resta una fonte di informazione da eliminare al più presto. Siccome noi di Automobilista.it intendiamo stare sul Web a lungo, ci vediamo costretti a raccontare amare verità. Difficili da ingoiare, specie se trattasi di autovelox maledetti, in versione trappola. Ma tant’è. La più recente bufala che notiamo online riguarda la multa data, in città, con autovelox senza contestazione immediata. Cioè ti fotografano a 100 km/h in città e ti inviano il verbale a casa. La bufala attualmente circolante vuole che la contravvenzione sia nulla se non ti fermano subito. Cavolate. Vale eccome.
La bufala nasce dalla sentenza 467 del 23 giugno 2010, pronunciata dal Tribunale di Viterbo: ha accolto l’appello proposto dal proprietario di un’auto riformando in questo modo la sentenza del Giudice di pace impugnata. Però ci sono tre problemi.
1) Con tutto rispetto, è un Tribunale, non la Cassazione né la Corte costituzionale.
2) La Cassazione in diverse decisioni (sentenza 30.4.2009, numero 10156; e 27.10.2005, numero 20873) ha sostenuto la superfluità della contestazione immediata dell’infrazione se rilevata con autovelox.
Personalmente, condividiamo la sentenza. Tuttavia questo conta zero.
Resta la gravissima questione degli autovelox usati per fottere l’automobilista. Molti Comuni, con (diabolica) intelligenza, approfittano di un Codice della strada scritto malissimo per piazzare le loro bombette fotografiche sul territorio. Sono dannatamente affamati dei vostri quattrini. Ma serve riscrivire il Codice della strada, non appellarsi a sentenze che hanno valore relativo. Altrimenti rischi di farti raddoppiare la sanzione in caso di ricorso al Prefetto basato su quelle sentenze: occhio.
foto flickr.com/photos/turyddu
di Ezio Notte @ 00:01
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