11 May 2012
Autovelox: che business!
Prendi gli autovelox mobili, li piazzi dove il limite di velocità è bassissimo in rapporto al tipo di strada, incassi le multe, ripiani i debiti, e ti metti l’anima in pace. Succede da anni. Ora accade a Milano.
Sì, in via Novara. Una strada enorme, lunghissima, con carreggiate separate. Dove il limite di velocità di 50 km/h urla vendetta. Dove già il limite di 70 km/h sarebbe basso se fossi negli anni ’60, figuriamoci oggi con le auto dotate di ogni sorta di sistema di sicurezza.
Già, sicurezza. Perché quando un Comune mette un autovelox dice: lo faccio per te, per la sicurezza. Mai una volta che dica quanto soldi sono costate le macchinette, quanto si punta a incassare in un certo periodo, e quando effettivamente s’è incamerato alla fine di quel determinato lasso di tempo.
Roba da mettere in crisi perfino i Vigili di Milano, e il loro sindacato, che ammette: i 50 km/h sono troppo bassi. E così, con le famiglie stremate dalla crisi, arriva la multa da autovelox con contestazione immediata: un’altra, ennesima legnata. Magari per chi osava andare a 56 km/h.
Pensiero stupendo: nel frattempo, un drogato senza Rc auto circola in città, senza essere fermato da nessuno. Va a 49 km/h. Che poi si trasformi in pirata della strada, e che diamine, l’autovelox non poteva saperlo: come uno sceriffo tecnologico, era tutto preso a bastonare un padre di famiglia intento a imitare Nuvolari, volando a ben 56 km/h.
di Ezio Notte @ 23:59
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