24 January 2011
Barbato, l’Antifrode e la propaganda Isvap: l’opinione dell’avvocato Perrini
L’Isvap punta a ridurre del 15-18% le tariffe Rca, anche con l’Agenzia antifrode. Il parlamentare dell’Idv, Francesco Barbato, relatore del Disegno di legge per la costituzione dell’Antifrode, dice: “È inconcepibile fare ipotesi precise sulle riduzioni, sono soltanto numeri di propaganda. L’unica cosa concreta è la nascita dell’Antifrode, che determinerà risparmi per le Compagnie, ma è un effetto che si avrà tra due o tre anni”. Questione scottante: qui ci vuole un super esperto di Rca, l’avvocato Massimo Perrini.
Massimo, Barbato è un po’ critico con l’Isvap: che succede?
“Qui si entra nel terreno minato delle interpretazioni politiche. Il parlamentare dell’Idv è il relatore del progetto unificato, in discussione alla commissione Finanze della Camera, del Disegno di legge per la costituzione dell’Agenzia antifrodi. La commissione ultimamente è stata messa sotto pressione dal ministro dello Sviluppo economico e dall’Isvap affinché nella normativa sotto esame vengano inserite le modifiche al Codice delle Assicurazioni richieste, di fatto congiuntamente, da Ania e Isvap”.
E quindi?
“Secondo alcuni autorevoli commentatori, le dichiarazioni del relatore sarebbero foriere di guai poiché dalle stesse si evincerebbe una impostazione, contraria alle ragioni dei danneggiati, tendente a restaurare i ‘sacri principi’ del risarcimento diretto modificandolo soltanto in alcuni aspetti marginali. Bisogna augurarsi che non sia così. In ogni caso, il 27 gennaio è calendarizzata la discussione sul ddl Antifrode: in quella sede, emergeranno le posizioni di tutti. Certo che politicamente ora nessuno potrà più far finta di non avere capito. L’Agenzia antifrode non potrà essere certo la foglia di fico dietro la quale celare gli ennesimi provvedimenti spot per ridurre ancora una volta i risarcimenti”.
In che senso?
“Negli anni si è creato un equivoco di fondo: la Rc auto obbligatoria è nata per assicurare ai danneggiati da sinistro da circolazione stradale un sistema generalizzato di protezione, creando un sistema ove rendere sempre presente come debitore solidale un debitore di sicura solvibilità quale l’assicuratore del responsabile civile. Nel frattempo i costi sociali della Rc auto sono diventati insostenibili, e questa da ordinario strumento di garanzia è divenuta una vera e propria tassa. Solo che con la liberalizzazione delle tariffe nessuno ha più verificato i conti delle Imprese, che per anni hanno avuto utili elevatissimi nel ramo, scaricando le inefficienze sulle tariffe. Inoltre, in questi ultimi 10 anni, tutte le richieste delle Imprese sono state esaudite da tutti i Governi che si sono succeduti, abbandonando così di fatto il sistema risarcitorio che nell’ambito della Rc auto si va trasformando sempre più in un sistema indennitario”.
Fammi un esempio…
“Emblematico è lo strappo che ebbe a compiersi con la legge 57 del 2001: introducendo per la prima volta un sistema di valori monetari predeterminati per il punto di invalidità, ha di fatto ridotto per le lesioni minori il livello dei risarcimenti che si erogano in Rc auto rispetto a quelli che la giurisprudenza di merito garantisce tuttora alle medesime invalidità determinate però da eventi differenti da sinistri stradali. Sono passati poi quattro anni dalla introduzione del risarcimento diretto, impianto creato con la dichiarata intenzione di eliminare dal sistema i ‘costi impropri’ rappresentati da avvocati e patrocinatori”.
E oggi?
“Adesso le richieste delle Compagnie sono volte ad ottenere la ‘tabellazione’, leggasi la riduzione, del valore dei risarcimenti erogati per le invalidità gravi rispetto a quelli stabiliti dalla giurisprudenza, insieme a un’ulteriore diminuzione dei risarcimenti erogabili per le micropermanenti in uno col ‘diritto’ di provvedere a organizzare in proprio le riparazioni dei veicoli danneggiati”.
Il risultato, dopo 10 anni?
“Gli effetti di 10 anni di questa politica accondiscendente è sotto gli occhi di tutti. L’Antitrust ha di recente certificato una diminuzione generalizzata dei livelli dei risarcimenti e un aumento generalizzato delle tariffe. Forse a questo punto è il caso che il legislatore si interroghi sul ruolo scarsamente critico che negli ultimi 10 anni ha interpretato rispetto alle richieste delle Imprese. Sarebbe magari necessario che il legislatore torni quanto meno ad assumere un ruolo di neutralità tra le istanze contrapposte dei danneggiati e quelle delle Imprese, andando realmente nella direzione suggerita dalla Corte costituzionale, che ha auspicato un recupero di efficienza e di concorrenza da parte delle Compagnie”.
di Ezio Notte @ 22:23
2 Comments
Categorie: Assicurazioni, Incidenti "truffa", Interviste
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Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.
E’ ora di finirla con lo già tracimato e debordato, strapotere dei poteri forti: assicurazionibanche, bancheassicurazioni. Le clausole vessatorie, quantunque firmate, sono illegali. Tuttalpiù si può consigliare, mai imporre, mai utilizzare mezzi ingannevoli (p.e. pubblicitari) ed artifizi anche lessicali, diversamente si turba il mercato e quindi la concorrenza, e quindi si commette reato. Non solo, ma si violano anche diverse direttive europee. L’Antitrust italiano, la ns. AGCM, dovrebbe avere più poteri, proprio come quelli l’Antitrust statunitense.
Nessuno può guardare dentro il cappello del prete!
C’è qualcuno, esperto di economia, esperto del settore, spiegarci il perchè e il percome del fatto che, le compagnie assicuratrici agognano sempre di avere come amante il risarcimento diretto? Qual’è il vantaggio che hanno, se in camera di compensazione (che non è aritmetica, come per le banche)non sempre recuperano quanto hanno anticipato in nome e per conto di qualche altra compagnia?
Qualcuno saprebbe svelare l’enigma, fatti alla mano?
E i soldi che prendono in camera di compensazione, in che modo vengono dichiarati, al fisco?
Non è logico il risarcimento diretto, se per un caso X, risarcisce € 4.500/00 ma in camera di compensazione ne percepisce solo € 1800/00 (o altra cifra secondo la macroarea di appartenenza). E’ assurdo perderci sopra!
Cosa c’è sotto?
Qual’è la vera motivazione di tale affanno delle compagnie a rincorrere il risarcimento diretto, sebbene alcuni gruppi assicurativi, avevano sùbito mugugnato e continuano a farlo, sin dalla nascita del risarcimento diretto?
Cosa regge impiedi questo grande inganno? Chi vuole che stia impiedi, nonostante faccia acqua da tutte le parti?
Perchè nei rinnovi di contratti, troviamo sempre scritto, qualora abbiamo causato un sinistro: “Abbiamo pagato per lei, il sinistro del AAA con targa YY, € 1.800/00″, ben sapendo d’aver causato un danno da € 135/00 IVA compresa?
Chi controlla, come si può verificare se effettivamente quella compagnia assicuratrice nell’anno 2010, ha pagato X Euro per 1000 Sx? E se i Sx, in realtà sono stati 2000, ma solo per 1000 Sx sono scattati i malus?
E chi se ne frega, tanto paga Pantalone!
Vi ricordate del caso, uno dei tanti, che ha fatto scalpore (perchè si vedeva un po’ il periscopio fuori dall’acqua), quello del liquidatore della RAS, Giovanni D’Agata? (vedi siti web)
Figlio mio, ciò che vedi oggi davanti a te, un giorno sarà tuo!
Agenzia antifrode? Ma per chi, per chi ruba la mela? E per chi ruba i frutteti? Chi è il colpevole?
Quello che ruba la mela ovviamente!
Da solo? Ma come è possibile? Denunciamolo!
Ma no, troppo costoso, ci esponiamo in prima persona troppo, meglio la delazione, non costa nulla, basta lanciare qualche sasso nell’acqua e l’acqua provvederà a far arrivare l’increspatura, fino a riva!
Ma le prove documentali? Dovranno esser esibite!
Ma stai zitto, non ce ne sono, fai come ti dico io, scrivi questi dati con queste somme e redigi, chi mai potrà dire il contrario?
Ma il controllorecapo … se volesse controllare?
Ma chi? Ma fammi il piacere…!
Tanto per la cronaca, fa bene alla mente ed al cuore ricordarselo, ecco cosa affermava l’associazione ADUSBEF, capitanato dal presidente Elio Lannutti (oggi, ingraziato fra le fila dei senatori dell’IDV), in un comunicato del 9/7/07: “……l’indennizzo diretto, che consente un risparmio a regime di 1,5-2 miliardi di euro l’anno da parte del sottobosco dei “sensali” quali periti, avvocati “parafangari”, medici legali ed altri professionisti che si ingrassavano con i risarcimenti, gonfiando con le loro alte parcelle le tariffe”.
Un classico esempio di chiaroveggenza, ma al contrario!
Il mio sogno di sempre: mi sarebbe tanto piaciuto, svolgere, l’attività Certificatore di Bilanci, ma purtroppo è troppo tardi, ho seguito un piano di studi diverso.
Comment by patroc. strag. Riccardo Nicotra — 10 February 2011 @ 12:03
Si dovrebbe vedere che ne pensano i soggetti che hai nominato… I commenti sono aperti…
Comment by Ezio Notte — 11 February 2011 @ 08:01