15 December 2009
Rca: preparate il portafoglio...
Qualche ora fa, il grande capo dell’Ania (Assicurazioni), Fabio Cerchiai, ha detto che le tariffe Rc auto potrebbero rincarare nel 2010. Nel mirino del presidente delle Compagnie, soprattutto l’ex ministro Bersani, che ha rivoluzionato le classi di merito con una Legge dell’aprile 2007. Qual è il problema? Automobilista.it cerca di spiegarlo in termini che siano il più semplice possibile.
Prima della Legge Bersani, un profilo rischioso come un 18enne entrava nella classe di merito d’ingresso, la costosissima 14a categoria. Il motivo è intuibile: il ragazzo, secondo le statistiche, causa numerosi incidenti e quindi è un “peso” per le Assicurazioni, costrette a pagare i danni ad auto e cose e persone provocate dal neopatentato. Da quando c’è quella Legge, invece, il giovane può sfruttare la classe di merito di un familiare convivente: se il papà è in prima categoria (la più economica), anche il figlio entrerà in quella classe.
Risultato, il ragazzo non guadagna più sul campo una classe di merito bassa, ma la eredita, “sfruttando” il papà. E così le Assicurazioni si ritrovano sul groppone un cliente (il giovane) che paga una Rca bassa in proporzione al rischio assicurato. Il che ha portato squilibri nel settore Rc auto. In ultima analisi, ecco i rialzi delle tariffe Rca per “aggiustare” i presunti danni della Legge Bersani.
È però giusto ricordare che le Assicurazioni, di fatto, aggirano sempre più spesso la Legge Bersani. In che modo? Per formare la tariffa, non tengono più tanto in considerazione la classe di merito, ma si basano di più sull’età e sul fatto che quella classe sia stata guadagnata sul campo o ereditata. Attenzione: la Legge stessa consente alle Compagnie di regolarsi come credono. È una specie di lotta a norme che le Assicurazioni reputano ingiuste.
foto flickr.com/photos/aresauburnphotos
di Ezio Notte @ 22:05
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