20 February 2010
Risarcimenti: la battaglia dei prossimi mesi
Poche ore fa, abbiamo scritto un post sull’importanza dei consulenti in infortunistica, specie in un periodaccio maledetto come questo, in cui è difficilissimo il rapporto assicurato–assicuratore: ci sono i soldini in ballo, che fanno gola più che mai. Dicevamo nel post che le nostre antenne captano segnali negativi: certi “potenti” vogliono mettere sempre più nell’angolo i consulenti in infortunistica stradale, per muoversi con maggiore agio.
A tale proposito, ci sono arrivati commenti ficcanti e preziosi. Ne riporto uno, di Felice Pastore, senza offesa per gli autori degli altri commenti, altrettanto utili a farci capire come stanno le cose.
“Mi chiedo per assurdo: ma se una persona si fa assistere da un consulente che chiede danni maggiori, perché poi vengono pagati? Risposta: perché effettivamente il danno pagato dalla Compagnia non era adeguato. Se si chiede una cosa, non bisogna darla per forza; però, se provata, non vedo quale sia il problema.
“Vi rendete conto di quanto sia arzigogolata la procedura di indennizzo diretto? È balorda, pensata da persone che sono solo dietro una scrivania e che controllano numeri, ignorando la realtà.
“E ancora: perché una persona che si trova in prima classe di merito, alla scadenza annuale del contratto invece di trovare una diminuzione del premio trova un aumento sistematico? Perché l’assicurato virtuoso e’ paragonato al soggetto che causa sinistri? Dove sono le perdite delle compagnie se aumentano indifferentemente tutte le polizze anche quelle che non portano perdite?
“Queste sono le risposte da dare ai cittadini e non aria fritta che si sente tutti i giorni dal saputello di turno. Pensateci, e riflettete”.
foto flickr.com/photos/robertoberlim
di Ezio Notte @ 21:48
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Ritengo molto riduttivo e semplicistico il commento di Felice Pastore che penso dovrebbe sapere che quanto afferma non e’ del tutto vero, infatti la differenza provata con una stima diversa del danno (che non onora la professione di perito assicurativo)se liquidata, è si una vittoria, ma di per se non dimostra che tale differenza fosse giusta o del tutto giustificata. Nella liquidazione di un danno su cui pende comunque la responsabilita’ ed il dovere a risarcirlo (art.2043 c.c.)spesso intervengono anche fattori “commerciali” per i quali il liquidatore valutando le conseguenze di un mancato accordo, decide di aumentare il risarcimento “pro bono pacis”. Pur non condividendo questa verità-realtà non si può forviare la mente del lettore con notizie incomplete. Altrettanto sacrosanta è la necessità del danneggiato a farsi assistere tecnicamente anche sul valore del danno subito addebitandone i costi anche extra lite al risarcitore(allargamento le vedute delle sentenze cass 21/01/2010 n.997 e 12908 del 27/01/2010)
Comment by Gennaro — 22 March 2010 @ 13:25