14 December 2009
Fain Binda: “Sindacati degli agenti? Lottare sì, ma per altri obiettivi”
Le associazioni dei consumatori e i sindacati degli agenti in difesa degli intermediari stessi (molti dei quali, specie al Sud Italia, potrebbero perdere il lavoro perché le Compagnie pare vogliano fuggire dal costosissimo Meridione): ne abbiamo parlato qui. Ora sentiamo l’opinione di un consulente assicurativo, tra i più bravi in Italia: Renzo Fain Binda.
Fain Binda, che ne pensa della posizione dei sindacati, in difesa degli agenti?
“I sindacati Sna Unapass si comportano esattamente come purtroppo sono soliti fare i sindacati di altre categorie, ovvero cavalcano l’onda. Stupisce innanzitutto come si trovino schierati come legioni romane al fianco delle associazioni consumatori, le uniche a caldeggiare l’introduzione del sistema di indennizzo diretto, salvo poi disconoscerne la paternità quando questo si è tradotto in premi assicurativi in aumento e difficoltà di controllo delle truffe. E poi c’è il problema della classe familiare”.
Ci spieghi.
“Le associazioni dei consumatori hanno salutato l’alba radiosa della classe familiare o della mancata applicazione del malus in alcuni casi di concorsualità, quando tutto gli operatori del settore, agenti inclusi, presagivano una sofferenza tariffaria”.
Ma allora per che cosa ci si dovrebbe battere?
“Secondo me, il sindacato agenti dovrebbe lottare per altri aspetti. Anzitutto, la redditività agenziale ridotta causa nuovi disposti normativi, ma soprattutto le riorganizzazioni delle procedure interne alle Compagnie. Che hanno addossato alle singole agenzie adempimenti un tempo assunti da personale direzionale (vedi apertura sinistri). Inoltre, ci sono classi di merito prive di senso, in quanto, grazie alla Legge 40, il rischio è immutato, ma i premi incassati sono inferiori causa un aumento di classi basse (fino alla 5) in luogo dell’evoluzione dalla 14 in giù. E ancora: serve maggiore trasparenza nei confronti della rete commerciale sul costo dei sinistri e frequenza, in quanto le Compagnie non ragionano più in termini solamente di andamento sinistri premi ma di combined ratio. Ossia il ‘costo globale di gestione’, sul quale incidono variabili non sempre chiare”.
Questa l’opinione di Fain Binda. Ma Governo, Ania, Isvap, Gruppi assicurativi, associazioni dei consumatori tirati in ballo hanno la massima libertà di esporre le loro ragioni nei commenti del post. Oppure possono ribattere attraverso una “controintervista” su Automobilista.it. Siamo a disposizione per dare spazio a tutti, senza distinzioni.
di Ezio Notte @ 21:23
2 Comments
Categorie: Assicurazioni, Interviste
Tag: fain binda, indennizzo diretto
È possibile seguire tutte le risposte a questo articolo tramite il feed RSS 2.0.
QUI 2 Commenti
RSS feed dei Commenti su questo post.
Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.
Sottoscrivo pienamente il commento di Renzo Fain Binda.
Comment by stefano mannacio — 15 December 2009 @ 11:27
Condivido il pensiero che uno dei problemi più urgenti per i sindacati deve essere quello della riduzione della redditività delle agenzie: c’è la concreta possibilità che migliaia di agenzie chiudano, mandando a casa i propri dipendenti e collaboratori.
Ma per occuparsi di questo problema occorre una rappresentatività forte, fortissima in sede di contrattazione con l’ANIA. E’ questa una forza che si misura attraverso il numero degli iscritti, oggi talmente inadeguato (9000 iscritti su quasi 20.000 agenti operanti) da obbligare l’intera categoria a chinare la testa di fronte all’arroganza dell’ANIA e di moltissime compagnie.
Il problema della redditività può essere risolto solo a partire dal rinnovo del Contratto Nazionale Agenti, e per farlo occorre un forte interlocutore dell’ANIA. Esiste un’altra possibilità se non quella di aumentare il mumero delle iscrizioni e il sostegno alle associazioni di categoria degli agenti?
Sulle associazioni dei consumatori, sono convinto anch’io che i sindacati degli agenti dovrebbero fare chiarezza sul fatto che i rappresentanti dei consumatori, tutti insieme, hanno preso un granchio quando hanno preteso l’indennizzo diretto il preventivatore ISVAP e la classe di merito familiare, favorendo (inconsapevolmente, spero) la più eclatante (per gli addetti ai lavori),operazione di antitutela dei consumatori del settore delle assicurazioni.
Mi scuso per il lungo commento
Comment by Roberto Pisano — 30 December 2009 @ 19:52