10 October 2016
Gite scolastiche: studenti, tirate le orecchie agli insegnanti!
Il 3 febbraio 2016, è stata inviata alle scuole la nota del ministero dell’Istruzione numero 674 e tutta la documentazione allegata riguardante i viaggi di istruzione e le visite guidate. Obiettivo: rendere più sicuro il trasporto scolastico in occasione della partecipazione degli studenti ai viaggi di istruzione. Ma gli insegnanti si sono subito lamentati. Il motivo? In due parole: eccessiva l’assegnazione dei compiti di controllo e sicurezza assegnati agli insegnanti. E perché mai? Gli insegnanti sono chiamati a controlli sullo stato di usura degli pneumatici, dell’efficienza dei dispositivi visivi e di illuminazione, della presenza dell’estintore e dei dischi con l’indicazione delle velocità massime poste sul retro del mezzo. Sono anche chiamati a valutare l’idoneità del conducente, i documenti di viaggio e la sua condotta durante il tragitto. Morale: per gli insegnanti, “sembra evidente che la circolare imponga ai docenti accompagnatori eccessive verifiche sui mezzi noleggiati e sul conducente”.
La cosa rompe così tanto le scatole agli insegnanti da essere addirittura finita in Parlamento. C’è stata un’interrogazione alla Camera. Sentite qui la difesa dei docenti, per bocca di un politico al quale non intendo fare pubblicità: “Pur comprendendo l’allarme suscitato dai gravi fatti accaduti nel passato, sembra esorbitante rispetto ai compiti propri l’assegnazione ai docenti di controlli così specifici che li chiamano a un’eccessiva responsabilità”.
Ma c’è di più. Viene tirata in ballo la disoccupazione: “Questa norma potrebbe davvero mettere a rischio posti di lavoro e danneggiare le piccole imprese di noleggio e di trasporto producendo effetti negativi sull’indotto recettivo; i viaggi di istruzione sono uno strumento di grande valenza culturale ed educativa e per questo sono coerentemente inseriti nella programmazione didattica: essi rappresentano un importante momento di socializzazione e apprendimento; tali esperienze costituiscono un arricchimento dell’offerta formativa; dunque, sono attività complementari a quelle istituzionali di insegnamento. Dette attività, certamente diverse da quelle tradizionali, possono essere anche parte integrante delle discipline curricolari o parte aggiuntiva delle stesse o del curricolo”.
Ora, andiamo alla risposta. “Il Servizio Polizia stradale ha fornito una serie di informazioni utili per l’organizzazione in sicurezza dei viaggi e delle gite d’istruzione, riassunte in un apposito Vademecum, nel quale sono fornite indicazioni circa le modalità di selezione delle imprese di trasporto, la regolarità dei documenti da presentare, l’idoneità del conducente e le condizioni generali dei veicoli”.
E qui la tirata di orecchie agli insegnanti: “In tal modo l’Amministrazione non ha inteso affatto attribuire nuovi e più onerosi compiti ai dirigenti scolastici e ai docenti accompagnatori, così aggravando le loro responsabilità; ma ha voluto facilitare l’attività delle scuole; il citato Vademecum non riveste difatti alcun carattere prescrittivo. Esso, appunto, è uno strumento di supporto alle scuole le quali, occorre ricordare, ai sensi del Regolamento sull’autonomia di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999, hanno piena autonomia organizzativa, anche in questo settore, e disciplinano nel dettaglio ciascuna uscita secondo le modalità deliberate dai rispettivi organi collegiali”.
Altra stangata: “Il Vademecum, quindi, non attribuisce né potrebbe attribuire nuovi compiti o responsabilità al personale della scuola, ma ribadisce e riepiloga gli obblighi a cui sono tenuti i conducenti degli automezzi, nonché le certificazioni e le attestazioni di cui gli automezzi devono essere obbligatoriamente forniti”.
Insomma, lo Stato ha detto agli insegnanti: se volete, aiutate i ragazzi. Una facoltà. Non un obbligo. Gli insegnanti hanno fatto i capricci, sostenendo che, poverini, sono già pieni di compiti obbligatori, e non possono averne altri, seppure facoltativi.
Cari studenti, andate dai vostri insegnanti pigri e svogliati. Spiegate loro che la sicurezza stradale è sacra. E che sono loro a dover dare l’esempio di come e quanto in Italia ci sia voglia di lavorare e darsi da fare. Una bella tirata di orecchie agli insegnanti, dopo la figuraccia pure in Parlamento. Con nota sul diario.
di Ezio Notte @ 08:32
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Categorie: Sicurezza
Tag: gite scolastiche
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