23 June 2011
Napoli
Oltre 2.400 tonnellate di monnezza, roghi notturni, esalazioni nauseabonde, blatte, topi, scarafaggi. Rischio malattie della pelle. Accessi al pronto soccorso aumentati del 15%. Intossicazioni in vista. Batteri pericolosi, come quelli di salmonella e leptospirosi. Problemi respiratori causati dalla diossina sprigionata dagli incendi. Terrore colera. Possibile aumento dei casi di tumore fra una decina d’anni. È Napoli.
Una città sventrata, stuprata, dove non si muove foglia se la camorra non ha dato il suo assenso. È la criminalità organizzata che ha messo in piedi il casino. Non so se basterà l’esercito italiano. Forse la soluzione è una missione Onu, con i marines che fanno a pezzi i camorristi. Dopodiché, vanno fatte quattro chiacchiere con una certa borghesia napoletana, la quale si ostina a dire che quella città è splendida, e che lì si vive bene: questione di cultura e mentalità, non solo di camorra. Quando l’ho spiegato qui, sono stato insultato da qualche mentecatto. Ma non ho paura di nulla e continuerò a scrivere la verità.
Però c’è un secondo guaio, che emergerà sui mass media solo quando ci scapperà il morto: la sicurezza stradale. Le auto vanno sui marciapiede perché la carreggiata è occupata dalla monnezza. Occhio: se una macchina su un marciapiede uccide un passante, il guidatore viene accusato di omicidio colposo. E ho seri dubbi che sia coperto dalla Rc auto: la Compagnia potrebbe anche decidere di rimborsare i danni e le lesioni fisiche, per poi rivalersi sul conducente. L’Assicurazione ha cioè diritto a ottenere i soldi dal cliente. Perché l’infrazione è così clamorosa, che nulla ha a che vedere con la circolazione stradale. In questo periodo, meglio non stuzzicare le Compagnie, sempre a caccia di quattrini.
Insomma, se vai in auto sul marciapiede a Napoli, rischi di ammazzare un pedone, di rovinarti l’esistenza, di pagare per tutta la vita anche sotto il profilo economico.
foto flickr.com/photos/creative_stock
di Ezio Notte @ 23:38
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Un bel “mi piace” questo sito se lo merita proprio. Ho letto questo ed altri articoli correlati. Complimenti all’autore!
Comment by web agency — 29 June 2011 @ 13:08