it.motor1.com

3 January 2012

La distanza di sicurezza di Autostrade per l’Italia: 150 metri. Sì, nel mondo delle favole

Buongiorno, Biancaneve

Fonte Autostrade per l’Italia. Che ha appena alzato i pedaggi.

Distanza di sicurezza con strada asciutta, a 130 km/h: 150 metri fra il muso della tua auto e il sedere dell’auto davanti a te.

Distanza di sicurezza su strada bagnata,a 110 km/h: 150 metri.

Bene. Facciamo due conti.

Velocità su strada asciutta 130 km/h, distanza fra i mezzi 150 m (130.000 metri : 150 metri) = 866 auto / ora per corsia.

Velocità su strada bagnata 110 km/h, distanza fra i mezzi 150 m (110.000 m: 150 m) = 733 auto / ora per corsia.

A me non pare proprio che sulla rete di Autostrade per l’Italia, ci siano 866 auto / ora per corsia su asciutto oppure 733 auto / ora per corsia sul bagnato. Per fortuna del gestore (così guadagna più soldi con i pedaggi), le auto sono molte molte molte e ancora molte di più.

Domanda. Ma io, con tutte quelle auto, come faccio a rispettare la distanza di sicurezza?

Risposta. Non la rispetto. Perché non c’è spazio. Non ne ho la possibilità materiale. A meno che viaggi il 31 dicembre alle 23.59, quando ci sono pochi veicoli.

Per migliorare la sicurezza, Autostrade per l’Italia potrebbe bloccare l’accesso in autostrada. Troppe auto, impossibile rispettare la distanza di sicurezza. Pericolo incidenti.

Col Tutor che fa viaggiare tutti come vagoni di un trenino, peggiorando la situazione.

Quella distanza di sicurezza è roba da favola: forse i sette nani quando vanno a trovare Biancaneve posson rispettare quelle misure. Se non c’è il Tutor.

di Ezio Notte @ 00:01


1 Comment

È possibile seguire tutte le risposte a questo articolo tramite il feed RSS 2.0.


QUI 1 Commento

  1. Si dovrebbe capire bene il perchè ogni anno si alzano le tariffe autostradali. In un momento come questo , non sarebbe meglio bloccarle? Per la distanza di sicurezza , parole al vento….camminano tutti sia in autostrada che su statale e in città , uno in culo all’altro….

    Comment by roberto — 15 January 2012 @ 22:24

RSS feed dei Commenti su questo post.



Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.