9 September 2009
Embargo? Non conosco
Scusate se, per una volta, vi parliamo un po’ dei fatti nostri, del nostro lavoro, delle schifose faccende che dovrebbero restare nel chiuso di uno spogliatoio, come si usa dire in gergo calcistico. Oggi l’argomento è la guerra fra siti Internet, che si combatte anche con la rapidità nel dare la notizia. Essere primi a sfornare news significa fare bella figura e magari guadagnare un’indicizzazione elevata in Google o in Google News. Così è anche per i siti che si occupano di auto. Però c’è chi fa il furbo. Leggete un esempio in basso.
Fate finta che, il 5 settembre, una Casa automobilistica comunichi – attraverso il proprio ufficio stampa – ai vari siti Internet una novità che riguarda una certa auto “A”, di cui tutti attendono informazioni. Quella notizia però può essere divulgata soltanto il 7 settembre: in gergo, si dice che è sotto embargo. Ipotizzate che un sito “X”, il 6 settembre, dia per primo la notizia sull’auto “A”. Quel sito ne trarrà giovamento in termini di credibilità e autorevolezza, oltreché di indicizzazione. Al contrario, i siti che non hanno dato la notizia il 6 settembre, ma il 7, come concordato con la Casa, ci perdono sotto ogni punto di vista.
Fra l’altro, il visitatore che mette il naso nel sito con la notizia in esclusiva se ne frega dell’embargo violato, dei patti fra siti e Case, della deontologia professionale e quant’altro. Vuole la notizia. Il lettore viene sfamato ed è soddisfatto. Vagli tu a spiegare che quel sito non si è comportato correttamente: pare quasi si faccia una scenata di gelosia per essere arrivati secondi sulla notizia.
E allora, Internet e l’informazione online diventano una giungla, dove vince il più furbo, il meno corretto. Forse la soluzione è giocare ancora più sporco di chi fa il baro, specie nel mondo dell’auto. Oppure, prima o poi, dedicare un post al vetriolo a chi non sta agli accordi, con tanto di nome e cognome. Leggeteci: può darsi che in futuro lo faremo.
foto flickr.com/photos/emeryjl
di Ezio Notte @ 07:04
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