4 December 2010
In difesa dell'automobilista italiano
Dicono che l’automobilista medio italiano non ci capisca un cavolo di Codice della strada. Dicono che sappia poco o nulla di precedenze, cartelli, guida in stato d’ebbrezza, effetti della droga. Dicono che non stia al passo coi tempi, con le nuove norme della circolazione stradale. Insomma, dicono che l’automobilista italiano sia un pirla. Si veda la Fondazione Ania su OmniAuto.it.
Dicono. Sarà. Ma sfido un automobilista di qualsiasi altro Paese, chessò un guidatore della Svizzera, a tener dietro alle bizze dei nostri politici, che si svegliano al mattino e decidono di riformare il Codice della strada. Sfido gli altri automobilisti dell’Unione europea a star dietro ai 60 Decreti legge sulla guida in stato d’ebbrezza dal 1993 a oggi. Sfido i cosiddetti esperti dei vari Codice stradali europei a uscire dal quel groviglio infernale che è il Codice della strada italiano.
Se una legge è scritta coi piedi, riscritta a occhi chiusi e rimodificata a casaccio, per favore non diamo la colpa all’automobilista italiano, grazie.
di Ezio Notte @ 11:07
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