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24 May 2009

Nuovo Codice della strada: ci vorrebbero politici meno complicati

Da anni, il Codice della strada viene fatto e rifatto attraverso decreti legge. Manca un progetto serio e uniforme che punti a rendere le norme della circolazione più chiare, con l’obiettivo finale di ridurre il numero di incidenti.

Noi di Automobilista.it non ne facciamo certo una questione di fazione politica: sono tutti i Governi, di destra, sinistra, centro e misti, a sbagliare. I motivi ci sono ignoti: da una parte manca forse la volontà di costruire una legge trasparente per chi guida; dall’altra, sono in gioco tanti e tali interessi, con lobby trasversali in Parlamento (vedi soprattutto quelle dell’alcol e degli autovelox), da rendere impossibile una semplificazione del Codice della strada.

Sta di fatto che, in questi giorni, la situazione è più caotica che mai. A inizio marzo 2009, un Testo unificato della Commissione Trasporti (scritta dopo aver ascoltato numerose associazioni che lavorano nel settore sicurezza auto) è passato al Governo, e questo avrebbe potuto trasformarlo in decreto. Dopodiché, è arrivato il terremoto d’Abruzzo di aprile e tutto s’è (giustamente) fermato. Pareva che il decreto dovesse arrivare nelle settimane successive, ma non se né fatto nulla. Restiamo in paziente attesa.

In parallelo, tanto per rendere le cose ancora più complesse, s’è aperto un secondo fronte: un disegno legge “sulla sicurezza”, separato dal decreto; e anche qui ci sono novità importanti che chissà se e quando diventeranno effettive dopo le battaglie in Parlamento (vedi lobby di cui sopra).

Risultato: chi guida non ci capisce più nulla, stordito dai continui annunci dei tg, che anticipano norme, in realtà non ancora in vigore.

Per questo vi chiediamo: il Codice della strada è un mattone di 240 articoli (senza contare il gigantesco Regolamento). A quanti articoli lo ridurreste?

di Ezio Notte @ 18:00


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