10 November 2009
Proventi degli autovelox: l’ammissione dell’assessore. Ma per gli altri Comuni…
Blog come il nostro vengono spesso accusati di qualunquismo a buon prezzo: il blogger spara sul politico tanto per sentito dire, perché è facile dare addosso a un personaggio pubblico sovraesposto. Uno dei casi più clamorosi in materia riguarda gli autovelox, o meglio i proventi delle multe date con quegli apparecchi diabolici. Noi ripetiamo sovente che i soldi degli strumenti elettronici in mano ai Comuni fanno cassa, ripianano i debiti, coprono gli stipendi e le consulenze d’oro.
A tale proposito, ci siamo imbattuti sul sito parvapolis.it. Qui un politico parte in quarta respingendo ogni addebito. Non è vero che i soldi degli autovelox servano a risanare i conti dei Comuni, sostiene l’assessore ai Lavori pubblici di Latina, Salvatore De Monaco: “Credo sia doveroso chiarire alcuni aspetti oggetto della polemica. L’amministrazione provinciale nell’installare i congegni che rilevano la velocità sulle strade interessate, ha ritenuto opportuno inserire il progetto di localizzazione degli stessi all’interno del proprio sito istituzionale nella sezione Sicurezza stradale, dove sono indicate già da un anno le chilometriche esatte di posizionamento degli autovelox e addirittura una foto reale degli stessi, oltre alla segnaletica ben visibile sull’arteria stradale. Nello stesso sito istituzionale, è stata data, inoltre, ampia comunicazione dell’attivazione degli autovelox nella sezione viabilità. C’è da dire inoltre che i proventi provenienti dalle multe di coloro che non rispettano il limite di velocità, provocando a volte incidenti stradale mortali, verranno utilizzati nel modo seguente:
– 80% per miglioramento della circolazione sulle strade, potenziamento e miglioramento della segnaletica stradale;
– 16,5 % per interventi per la sicurezza stradale in particolare a tutela degli utenti deboli (bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti; realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica);
– 1,5% per corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, nelle scuole di ogni ordine e grado;
– 0,5 % per redazione dei piani di cui all’articolo 36 del Codice della strada;
– 1,5 % per la fornitura di mezzi tecnici necessari per i servizi di Polizia stradale di competenza”.
Insomma, un avvocato del Comune. E parrebbe, di un po’ di tutti gli Enti locali e dei colleghi politici. Ma alla fine, l’ammissione di quell’assessore è agghiacciante: “A differenza di tantissime amministrazioni che li utilizzano per risanare i propri bilanci”. Ergo: noi siamo bravi e usiamo gli autovelox per la sicurezza stradale; quasi tutti gli altri ci mangiano sopra alla stragrande.
Noi condividiamo l’analisi tanto lucida quanto sintentica di quel politico: e voi?
di Ezio Notte @ 00:28
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Categorie: Autovelox, Controlli elettronici, Sicurezza
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Pingback by Multe: automobilisti indebitati a vita | Automobilista.it — 24 November 2009 @ 23:32