25 April 2011
Bici? Il Codice della strada non prevede il taglio di punti
Il fenomeno è affascinante. Estate 2009, nuova legge: via i punti-patente ai ciclisti che passano col rosso o guidano la bici col telefonino in mano (o che commettono altre infrazioni con decurtazione di punteggio). Estate 2010: quella legge viene cancellata. Dopodiché, un milanese (qualche giorno fa) e ora un tizio nel Cosentino prendono multe col taglio di punti-patente scritti nei verbali. La sanzione in euro è giusta, ma gli agenti delle Forze dell’ordine sbagliano a indicare il taglio di punti. Cosa fanno i mass media? Senza battere ciglio, copiano e incollano un lancio d’agenzia: ciclista col taglio di punti-patente. E chi se ne fotte se la multa è sbagliata. Serve fare visite per il sito, suvvia.
La reputo una cosa scandalosa. Ogni tanto, un agente delle Forze dell’ordine può sbagliare. È inammissibile che un media importante dia un’informazione scorretta: ha l’obbligo morale di scrivere che il taglio di punti non è previsto dal Codice della strada. Altrimenti un media è inutile: uno legge direttamente il lancio d’agenzia, senza il filtro del grande giornale.
Non c’entra un cavolo la questione morale: il ciclista che si inquieta perché potrebbe andare in bici senza patente. Qui è solo faccenda da Codice della strada, che non prevede il taglio di punti per il ciclista. Chiuso.
Questo è un blog che difende gli automobilisti. Ma anche i ciclisti vanno rispettati. Quindi, il mio consiglio: il ciclista vada dal Comando dell’agente e si faccia modificare il verbale. Oppure s’incazzi di più: ricorra al Giudice di pace, si faccia cancellare il taglio di punti, chieda i danni da stress a chi ha dato la multa (Comune, ministero) che l’ha sanzionato. Che io indico in 1.000 euro.
di Ezio Notte @ 01:13
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