15 December 2011
Preparatevi al peggio
L’Ania (Assicurazioni) al Senato poche ore fa sulla Rc auto:
1) La tendenza all’aumento dei prezzi è iniziata nel 2010 e sta proseguendo nel 2011, dopo ben cinque anni consecutivi di riduzione (dal 2005 al 2009), nel corso dei quali in termini reali, ossia al netto dell’inflazione, il prezzo medio della copertura r.c. auto era diminuito di oltre il 20%.
2) Gli aumenti si sono resi necessari per il forte deterioramento della gestione tecnica: se nel 2005 per ogni 100 euro di premi incassati le imprese ne spendevano 97, nel 2009 ne hanno spesi 108 e 106 nel 2010. Negli ultimi due anni, le imprese hanno perduto oltre un miliardo di euro in questo ramo. In assicurazione, come peraltro in tutte le attività d’impresa, non si può essere sistematicamente in perdita. La conseguenza sarebbe il crollo del mercato e le ricadute sarebbero devastanti per i danneggiati, per gli assicurati e per il sistema paese.
3) Nel 2010 l’aumento medio del prezzo della copertura r.c. auto è stato del 4,8%. Nei primi sei mesi del 2011, l’aumento calcolato su base annua è del 5,7%. Anche i dati dell’ISTAT, che analizza i prezzi di listino (le tariffe) praticati da tutte le imprese nei numerosi comuni che costituiscono il campione statistico oggetto di rilevazione, mostrano a ottobre 2011 un aumento tendenziale su base annua del 4,8%.
di Ezio Notte @ 00:01
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Non mi risulta alcuna riduzione tra il 2005 ed il 2009, anzi…. –
Purtroppo, in Italia, le Compagnie di Assicurazione cosi come le Banche riescono a farsi confezionare delle norme a loro piacimento; ciò è possibile in quanto detengono il potere economico.
Le assicurazioni, in particolare, in ogni loro intervista sia signolarmente che come associazione ANIA, fanno attenzione a non parlare delle riserve. Effettivamente andrebbe spiegato come funzionano le riserve, che consento di manovrare a piacimento il bilancio di ogni singola società, che dovrebbe essere revisionato e certificato anno per anno.
Mi permetto di fare un inciso, le compagnie di assicurazione ogni anno, nel setterore RCA, aumentano i premi per recuperare le passività dell’anno precedente, la ocsa accade per la quasi totalità delle aziende operanti sul territorio nazionale, eppure nessuna compagnia ovvero poche compagnie rinunciano ad assumere il rischio per il settore specifico; spontaneamente mi chiedo, in una logica imprenditoriale, ma se un attività, ovvero un ramo di un attività è passivo converrebbe escluderlo! perchè ciò non avviene?
Probabilmente le cose stanno diversamente da quanto viene espsoto, ci vorrebbe più chiarezza.
Comment by Luigi — 15 December 2011 @ 22:29
eh terreno minato…
Comment by Ezio Notte — 17 December 2011 @ 15:27