21 March 2010
Al massimo, gli italiani detestano cambiare Compagnia
Via Sole 24 Ore: “Le tariffe Rc Auto nell’ultimo anno sono rincarate mediamente del 14% a quota 734 euro. Solo nel quarto trimestre 2009 l’incremento medio è stato del 7,62 per cento. Inoltre, nello stesso periodo anche i trasferimenti dei contratti da una compagnia di assicurazione a un’altra sono cresciuti di numero: si parla di 2,4 milioni di passaggi, pari al 9,3% circa del totale dei contratti rispetto all’8% del 2008 e al 6,3% di quattro anni fa”. Questi i dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Auto 2009 realizzato dall’Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni (Aiba).
Di qui, la conclusione del Sole 24 Ore, sintetizzata nel titolo: “Gli italiani amano cambiare Compagnia”. Noi non siamo d’accordo. Ci pare che un 9,3% sia una percentuale misera, specie se valutata rispetto a quelle degli altri Paesi europei (20% in media), Inghilterra in primis, dove si viaggia su un 50% annuo.
In realtà, l’italiano medio ha paura della novità, non vuole dire addio al vecchio agente. Teme di ritrovarsi in chissà quale pasticcio, se si affida a una nuova Compagnia.
Dal punto di vista della mobilità in campo Rca, l’Italia è vecchia. In questo, rispecchia l’età media della popolazione.
di Ezio Notte @ 13:21
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Va beh i giornalisti hanno un modo tutto loro di “creare” le notizie
Comment by Sara — 22 March 2010 @ 09:19
Posto che un intermediario è un PROFESSIONISTA tenuto a sostenere esami e corsi di aggiornamento epr poter accedere e permanere nel Registri Unico degli Intermediari, esattaemnte come un geometra, un avvocato, un architetto, etc. può essere che i clienti si siano trovati bene ed abbiano fiducia nel proprio assicuratore anche a fronte di 30 euro di differenza con altre compagnie?
Può essere che si fidi di più del proprio assicuratore, che gli abbia dimostrato in passato riguardo ed assistenza, rispetto ad una voce telefonica che “giocherella” ribassando il chilometraggio percorso annuo per abbassare il premio senza avvertirlo che in caso di discrepanza la compagnia può agire in rivalsa per le somme corrisposte al terzo?
Comment by Renzo Fain Binda — 22 March 2010 @ 09:44
Credo che ogni mercato sia diverso per mentalità e modus vivendi, e proprio per tal motivo risulta non possibile il apragone tu cur con l’Inghilterra, paese maturo dal punto di vista assicurativo, dove l’esigenza di una “personificazione” nell’RCA forse è meno sentita perchè il sistema dei risarcimenti e delle dinamiche sinistri sono “a misura d’uomo” maggiormente rispetto a noi.
Comment by Renzo Fain Binda — 22 March 2010 @ 09:52