12 June 2012
'O Tutòr
Nato nel 2006, il Tutor, che ormai ha sei anni e dovrebbe essere un bel bimbo sveglio, è invece ancora in mezzo a noi a fare casino. Secondo voi, a distanza di sei anni, s’è capito a chi diavolo si deve fare ricorso per contestare una multa? Risposta: no.
Il problema è: se io entro nel punto A (Milano), arrivo fino a B (Roma), prendo alcune multe, il ricorso devo farlo al Giudice di pace della città A, della città B, o di altre città fra A e B? Vado dal Giudice di entrata, di uscita o di mezzo?
A dimostrazione che il Tutor è nato storto, la Cassazione (sesta sezione civile) s’è dovuta ancora occupare di lui. Vediamo. L’ordinanza della Cassazione numero 9486 del 15 marzo 2012, depositata l’11 giugno, dice: vince il Giudice di uscita, di Roma nel nostro esempio. Il guaio – casino nel casino – è che non si conosce il punto esatto dell’infrazione. E se non lo sa il Tutor, il punto dove io sono andato troppo forte con l’auto, chi lo sa? Mago Merlino?
Nel caos totale, viene scomodato l’articolo 9 del Codice di procedura civile laddove prevede che se la competenza non possa essere determinata secondo il principio generale di cui all’articolo precedente (ossia con riferimento in cui il reato è stato consumato), la competenza è del giudice dell’ultimo luogo in cui è avvenuta una parte dell’azione o dell’omissione.
Ma tu pensa se per il Tutor, per uno che va a 137 km/h anziché a 130, si deve andare a spulciare nella procedura civile, con gli ermellini che devono spiegarci per filo e per segno dove fare ricorso.
di Ezio Notte @ 21:45
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