12 July 2009
Zone a traffico limitato: telecamere non segnalate? Tutto in regola. Ma Automobilista.it non gradisce
Le Zone a traffico limitato (Ztl) le conoscono tutti. Sono soprattutto nei centri storici delle città, ma sempre più anche in altre strade meno centrali e talvolta periferiche. Limitano per 24 ore su 24 oppure in determinati orari (in genere dalle 8 alle 20) il traffico ai mezzi pubblici, ai residenti e a chi ha autorizzazioni particolari. I privati, invece, non possono accedere. Obiettivi, meno traffico, riduzione dello smog, circolazione più rapida dei mezzi pubblici.
Il Codice della strada dice che i Comuni devono segnalare le Ztl con il segnale che vedete nella foto 1 in alto a sinistra. Si tratta del divieto di transito: non puoi entrare né da un lato né dall’altro della strada.
Molto più raramente (e in questo caso, tecnicamente, non si ha una vera e propria Ztl), c’è il semplice divieto d’accesso: vedi immagine 2 in basso a destra. Non puoi accedere da quel lato: dall’altro, sì.
Dopodiché, i Comuni sono liberi di piazzare telecamere a ogni ingresso delle Zone a traffico limitato: registrano le targhe di ogni singolo veicolo entrante e trasmettono al Comando dei vigili eventuali trasgressioni dei mezzi non autorizzati all’ingresso. Multa di 85 euro a casa del proprietario dell’auto, entro 150 giorni dall’infrazione.
Domanda: ma i Comuni devono anche dirci che ci stanno controllando con le telecamere? No. Non sono tenuti a farlo. Che questa sia una norma condivisibile o no, è un altro discorso, più complesso. Quel che conta, per ora, è sapere che i Comuni non hanno quell’obbligo. Bene, continuate a seguirci nel ragionamento.
Spesso, i Comuni ce lo dicono: vedi pannello rettangolare in basso della foto in alto a sinistra (“Controllo elettronico degli accessi”). A volte, non lo dicono: vedi cartello 3 in basso a destra.
Perfetto. I Comuni rispettano il Codice della strada. Però non è una cosa tanto carina se si verificano tre coincidenze:
a) Non c’è il pannello che avvisa delle telecamere;
b) c’è solo un cartello che avvisa: divieto di accesso (immagine 2);
c) non c’è nessun Vigile che segnala il divieto d’ingresso.
Eppure, succede. Quelle congiunzioni astrali si verificano. Vedi StradeMulte, via Filzi, a Milano. Noi di Automobilista.it non gradiamo questo modo di fare dei Comuni. Ma tant’è: il cittadino subisce un po’ queste sfortunate coincidenze, che si risolvono in multe di 85 euro a botta…
Per carità, tutto si svolge in buona fede. L’unico obierttivo dei Comuni è migliorare la circolazione stradale e far calare il traffico e lo smog. Pur tuttavia, noi preferiremmo una segnaletica più chiara, più grande, che metta più in guardia. Invece, notiamo che nelle città si moltiplicano le telecamere non segnalate delle Ztl. E voi, gradite?
Sarebbe anche carino se, nei commenti, ci faceste sapere dove esistono situazioni un po’ ambigue, rischiose per l’automobilista, che potrebbe incappare nella multa.
di Ezio Notte @ 11:12
1 Comment
Categorie: Multe
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Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.
Sono del parere che la presenza di mezzi di ripresa vada segnalata.
Il Garante della privacy in materia di utilizzo di dispositivi elettronici per la rilevazione di violazioni al Codice della strada stabilische (cfr. provvedimento dell’8/4/10 par. 5.3) l’obbligo di informativa anche mediante cartelli.
Per quanto concerne la Ztl il rinvio alle norme del DPR 250/99 (cfr par 5.3.3 del provvedimento), a mio parere, non esclude l’applicabilità delle disposizioni sopra citate.
In proposito cfr. anche il mio sito http://www.ztlamacerata.it, in particolare la sezione su “La disciplina della ZTL – par. 4.3 La privacy” (www.ztlamacerata.it/tesi/testo.html#4.3)
Comment by Alberto Bonfigli — 18 September 2010 @ 17:50